Diamanti

Lo splendore che esiste nell'anima pura potrebbe illuminare d'amore l'intero universo.

* Brillantidiamanti *

lunedì 14 giugno 2010

Eden








Mi sono persa come sempre
in una strada che non conosco,
cercavo un deposito per spazzatura
quando all’ improvviso ho trovato un eden.
Ho girato il volante dell’auto
in corsa e stupefatta dalla meraviglia
mi fermo in quel promontorio.
comincio ha fotografare il paesaggio
che mi sussurra di ammirare,
ascoltare, gioire per quel incanto che dona.
Sono sul ciglio del dirupo,
guardo sotto di me la grande terra,
l’immenso mare spumeggiante,la fitta vegetazione
piena di colori,
piccole luci accese nei vialetti,
alti palazzi di cemento, imponenti, lontani,
casette sperdute tra il verde e
un finto silenzio di chi non sa ascoltare.
Gli occhi sono sbalorditi,
sono incantata dal lago fermo,
trasparente come uno specchio con i monti che vi si
riflettono facendoli da cornice.
Alzo le palpebre al cielo,
sembra calmo, tranquillo,
le nuvole si muovono lentamente, formano strane figure,
il sole rosso come il fuoco
al centro del cielo non può tramontare,
non vuole nascondersi dietro i monti
che l’aspettano per cedere il posto
alla luna, alle stelle.
Continuo a scattare fotografie,
quando tra soffici nuvole
vedo qualcosa di abbagliante,
rimango attratta da una strada misteriosa
di luce naturale.
Cerco l’inizio e la fine di quel sentiero,
Il pensiero in quel momento
va verso quella via, sembra porti al paradiso.
Domandando al cielo se il luogo dove mi trovo sia il paradiso,
il decantato eden,
oppure se occorra trovare l’inizio
di quel alone splendente per capire se c’è un altro mondo.
Mi stropiccio gli occhi per rendermi conto
che non è un sogno, una visione,
l’immaginazione o solo la fantasia di chi spera.
Ragiono, sono sveglia,
cerco di arrivare con lo sguardo a quel bagliore,
voglio cercare,conoscere, sapere, raggiungere.
Sento un sibilo, mi volto su me stessa,
osservo un campanile.
Vicino c’è un santuario dedicato alla Madonna del Mare,
è una piccola chiesetta profumata da rose bianche
che si affaccia sull’Adriatico.
Entro nel modesto santuario e la vedo.
Lei, l’immagine della Madonna,
con occhi fissi e tristi verso il basso
e il bambino che tiene in braccio
sono scolpiti nel marmo lucido e bianco.
Sulla testa tiene una corona
di dodici stelle illuminate,
ai suoi piedi nudi sono poggiati un’ancora,
un salvagente, alcuni fiori,
una dedica per i poveri uomini.
Le fa da contorno una finestra aperta
che guarda verso il mare, calmo, tranquillo.
Mi siedo su una panca, guardo incuriosita la Signora,
cerco di sentire cosa ha da dirmi.
Nella chiesa una donna sta pulendo le suppellettili,
è incuriosita dalla mia presenza,
La interrogo sul luogo, le chiedo il suo nome,
mi si avvicina piano dicendo di chiamarsi Roberta.
Parliamo di Maria e Gesù, dei nostri pensieri e impressioni,
di cose passate, di esperienze vissute, della vita e della morte.
Le lacrime escono dagli occhi senza una ragione,
cerco di trattenerle, non ho risposte per quel pianto.
Tento di asciugare quel fiume di lacrime ma non riesco a trattenerle.
Roberta mi guarda, continua a parlare senza impressionarsi
del mio sfogo, poi mi dice:" la fede è la risposta, non piangere,
cercala in te stessa e quando l'avrai trovata sentirai la pace."
Ci salutiamo, esco dalla chiesetta con la promessa di ritornare,
pregare, capire quale sia la strada che porta alla fede.
Brillantidiamanti*

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