Il pettirosso

Trascorrevo anni cercando forti emozioni,
gradevoli giornate di sole mi portarono a conoscere
la verità su brevi piaceri.
Avevo accantonato sogni,
dimenticato il valore dell’amore,
abbandonato l’esistenza
ad un destino inevitabile.
Il corpo trasformava facili illusioni
in valli di carne selvaggia,
desideravo un figlio
per soddisfare l’insaziabile bisogno di vita.
Il pettirosso era nato sotto il segno della vergine,
arrivava dal fato per annunciare la fine dell’inverno.
Il volo delle sue ali si fermò sul davanzale
porgendo per natura un canto di gola,
ad onore della fortuna di un giorno d’amore.
Avrei desiderato aprire le finestre del cuore,
bagnare con gocce di sangue il petto
per assaporarne il profumo ed esaltare
colui che arrivava dal mare.
Ora ricordo nascita e tragedia
dell’uomo incoronato con rose spinate,
era macchiato di rosso
il fazzoletto legato al collo,
per questo peccato d’amore
supplicava il perdono.
Ha liberato l’anima il pettirosso
dal miserabile inferno dei sensi,
adesso geme la sorte crudele
di questa incantevole terra,
la vorrebbe salvare dal male
indicando la strada da percorrere
per racchiudere dentro un arcobaleno
il mutevole senso dell’amore.
*Brillantidiamanti*